Spazio socio-educativo di Cascia: I piccoli passi
Azione
nome
Spazio socio-educativo di Cascia: I piccoli passi
Soggetto responsabile
Altri soggetti coinvolti
Regione
Umbria
Area territoriale dell'attività
Descrizione
Il centro I piccoli passi viene aperto a maggio 2019. Il servizio si rivolge ai genitori e a bambine e bambini della fascia 18-36 mesi ed è stato programmato da educatrici qualificate e da pedagogiste. L’allestimento degli spazi è stato curato dalla rete di partenariato regionale, con il supporto dell'Universtià di Perugia e con la supervisione dell'Università Bicocca di Milano. L'amministrazione comunale ha collaborato in maniera proficua con i partner di progetto, AUSER Umbria, cooperativa Polis e associazione Coraggio; in particolare, il Comune ha svolto un'attività puntuale di comunicazione con le famiglie con bambini 0-3 anni , fra le quali sono poi stati selezionati i nuclei da coinvolgere. Il servizio si propone di sostenere ed accompagnare le famiglie alle funzioni genitoriali, sia rispetto alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che rispetto a nuovi modelli educativi della primissima infanzia in grado di tener in considerazione e valorizzare l’esperienza delle persone anziane in relazione a territorio, cultura, ambiente.
Il Progetto prevedeva un'apertura di tre giorni a settimana (la mattina); il Comune ha integrato l'orario estendendo l'apertura con ulteriori due giorni, con l'inserimento di ulteriore personale a sostegno dell'educatrice professionale. Lo staff è quindi composto da n. 2 educatrici della cooperativa Polis, n. 4 volontari (tra cui quelli dell’Associazione Coraggio che si sono iscritti all’AUSER) e n. 1 ausiliare assegnato dal Comune.
Il servizio cerca di offrire nuove opportunità e nuove esperienze ai bambini in una città come quella di Cascia sostanzialmente priva di servizi per la prima infanzia (nel 2018, anno di attivazione del Progetto c'erano solo due scuole dell'infanzia statali); al tempo stesso incoraggia l’iniziativa dei nonni volontari nel proporre attività, che poi vengono discusse con le educatrici al fine di renderle adatte ai bambini. Sono state realizzate attività di manipolazione e pittura, percorsi motori e letture, sia all'aperto che negli spazi interni.
I laboratori di sostegno alla genitorialità hanno avuto, invece, difficoltà a coinvolgere i genitori per mancanza di tempo di questi ultimi e anche per una certa loro ritrosia a condivedere tematiche delicate. Per facilitare la relazione con i genitori, è stato creato un piccolo spazio dedicato, adiacente allo spazio dei bambini, dove i genitori, quando accompagnano o vanno a riprendere i propri figli, possono trovare un volontario AUSER e/o un educatore disponibile all'ascolto e a dare supporto. Periodicamente vengono elaborati report relativi a questa attività e alle principali problematiche emerse.
A dicembre 2019, inoltre, si è svolto un laboratorio intergenerazionale che ha coinvolto anche i genitori (insieme ai bambini hanno realizzato decorazioni natalizie) e che favorito lo sviluppo di dinamiche di relazione e complicità all’interno di un ambiente condiviso, mostrando anche ai genitori quali emozioni vivono giornalmente i loro bambini.
Lo spazio socio-educativo è rimasto aperto fino a marzo 2020 quando le attività in presenza vengono sospese a causa dell'epidemia da Coronavirus. Dopo una prima fase di riorganizzazione interna, gli educatori e i nonni, con il supporto del partner Polis, hanno avviato attività online per “regalare ai bambini ogni giorno qualcosa” e per mantenere viva la più importante tra tutte le attività, cioè la relazione intergenerazionale che si è creata nel tempo. L’educatrice Susanna racconta: “Non ci potevamo vedere fisicamente, ma virtualmente, tramite telefonate, videochiamate ed altro, sì”.
Tipologia di intervento:
Il Progetto prevedeva un'apertura di tre giorni a settimana (la mattina); il Comune ha integrato l'orario estendendo l'apertura con ulteriori due giorni, con l'inserimento di ulteriore personale a sostegno dell'educatrice professionale. Lo staff è quindi composto da n. 2 educatrici della cooperativa Polis, n. 4 volontari (tra cui quelli dell’Associazione Coraggio che si sono iscritti all’AUSER) e n. 1 ausiliare assegnato dal Comune.
Il servizio cerca di offrire nuove opportunità e nuove esperienze ai bambini in una città come quella di Cascia sostanzialmente priva di servizi per la prima infanzia (nel 2018, anno di attivazione del Progetto c'erano solo due scuole dell'infanzia statali); al tempo stesso incoraggia l’iniziativa dei nonni volontari nel proporre attività, che poi vengono discusse con le educatrici al fine di renderle adatte ai bambini. Sono state realizzate attività di manipolazione e pittura, percorsi motori e letture, sia all'aperto che negli spazi interni.
I laboratori di sostegno alla genitorialità hanno avuto, invece, difficoltà a coinvolgere i genitori per mancanza di tempo di questi ultimi e anche per una certa loro ritrosia a condivedere tematiche delicate. Per facilitare la relazione con i genitori, è stato creato un piccolo spazio dedicato, adiacente allo spazio dei bambini, dove i genitori, quando accompagnano o vanno a riprendere i propri figli, possono trovare un volontario AUSER e/o un educatore disponibile all'ascolto e a dare supporto. Periodicamente vengono elaborati report relativi a questa attività e alle principali problematiche emerse.
A dicembre 2019, inoltre, si è svolto un laboratorio intergenerazionale che ha coinvolto anche i genitori (insieme ai bambini hanno realizzato decorazioni natalizie) e che favorito lo sviluppo di dinamiche di relazione e complicità all’interno di un ambiente condiviso, mostrando anche ai genitori quali emozioni vivono giornalmente i loro bambini.
Lo spazio socio-educativo è rimasto aperto fino a marzo 2020 quando le attività in presenza vengono sospese a causa dell'epidemia da Coronavirus. Dopo una prima fase di riorganizzazione interna, gli educatori e i nonni, con il supporto del partner Polis, hanno avviato attività online per “regalare ai bambini ogni giorno qualcosa” e per mantenere viva la più importante tra tutte le attività, cioè la relazione intergenerazionale che si è creata nel tempo. L’educatrice Susanna racconta: “Non ci potevamo vedere fisicamente, ma virtualmente, tramite telefonate, videochiamate ed altro, sì”.
Tipologia di intervento:
Data inizio
maggio 2019